tag:blogger.com,1999:blog-4409025761225047812024-03-21T07:02:03.048-07:00Un mondo di gemmeRaffaella De Gennarohttp://www.blogger.com/profile/07370032171466528332noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-440902576122504781.post-23166130654153069352012-02-09T13:14:00.000-08:002012-02-09T13:18:15.332-08:00Gioielli nella Storia: conoscenza, memoria, filosofia di Guido Giovannini Torelli GIAAA - ASJH<br />
<div align="CENTER" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">Molto
spesso si sente parlare, e si legge, sulla “Storia dei Gioielli”.
Personalmente ritengo più valido ed interessante raccontare non
tanto la storia <i>dei </i><span style="font-style: normal;">gioielli
in sé e per sé quanto, piuttosto, la storia </span><i>attraverso </i><span style="font-style: normal;">i
gioielli. In questo modo si può variare la prospettiva attraverso la
quale è normalmente studiato un fatto storico – l'analisi e
l'interpretazione di eventi politici, militari, economici, sociali e
culturali – servendoci, invece, dei gioielli attinenti a quello
specifico avvenimento, a quel periodo od a quel personaggio,
osservati senza limiti di spazio e di tempo, come da una mongolfiera
che si libra alta nel cielo. </span>In altre parole non si ricerca la
storia del gioiello, bensì il gioiello nella storia, ovvero i fatti
ed antefatti storici, economici, artistici, geopolitici e logistici
che sono alla base di questo complesso settore e che formano la
<i>cultura del gioiello</i><span style="font-style: normal;">, ovvero
quella felice fusione di conoscenza, memoria e filosofia – l’eco,
insomma – irradiata da un oggetto prezioso e troppo spesso
ignorata. <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote1sym" name="sdfootnote1anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">1</span></sup></a></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">Per
fare ciò bisogna anzitutto avere le idee ben chiare su che cos’è
e come nasce un gioiello: a questo proposito rimandiamo ad una
precedente pagina di questo stesso blog dove è stata esposta la
<i>“Teoria delle Sette Note”</i>, ovvero i sette elementi della
creazione di un gioiello. Sarà tuttavia necessario fare alcune
ulteriori considerazioni. La prima è che, in teoria, i gioielli
possono costituire una delle chiavi per meglio comprendere un’epoca
in quanto sono legati ad un particolare momento storico ed artistico;
nella realtà, invece, essi hanno una vita breve anche se è
difficile comprendere come degli oggetti realizzati con gli elementi
più durevoli che si trovino in natura, risultino essere fra i più
effimeri. La loro caducità deriva proprio dall'intrinseco valore
venale derivante da oro, diamanti e pietre preziose in essi
racchiusi. Ne consegue che il frutto del lavoro spesso oscuro di
minatori, tagliatori ed orafi diviene l’oggetto del desiderio di
regine, imperatori, cortigiani, banchieri, mercanti, ladri e
cardinali.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">I
gioielli sono sempre stati smontati e rimontati, venduti e
ricomprati, rubati e ipotecati, persi e dimenticati; sono serviti per
creare regni, finanziare guerre, corrompere uomini, blandire donne.
Anche la moda è fra i loro peggiori nemici: quando passano da una
generazione all’altra vengono trasformati secondo il capriccio del
momento e nulla resta della loro esistenza se non una fugace menzione
in un inventario od in un testamento. <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote2sym" name="sdfootnote2anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">2</span></sup></a>
Può sembrare una contraddizione, ma se si vuole veramente lasciare
un messaggio per l’eternità, forse è meglio tracciarlo sulla
carta, dipingerlo sulla tela o scolpirlo nel marmo.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">La
seconda importante considerazione è che le pietre, i gioielli e gli
oggetti storici di cui si tratta in questo articolo, per la massima
parte sono stati ideati, creati ed indossati prima dell’invenzione
della luce elettrica all’inizio del 1900. Bisogna quindi cercare
d’immaginarli in ambienti molto spesso vasti e delicatamente, è il
caso di dire, illuminati da candele e camini.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">Infine
bisogna anche ricordare che tutte le pietre incastonate in un
gioiello – sia quelle molto rare, belle e preziose come quelle più
comuni – sono documenti ed attestazioni delle infinite meraviglie
che il mondo minerale produce e l'uomo trasforma. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">Di
seguito elencheremo alcuni gioielli che, per dirla pomposamente,
hanno “cambiato la storia”, cercando di non dimenticare mai che
la storia dell'oro ha sempre seguito di pari passo la storia
dell'uomo – per il quale i gioielli rappresentano un simbolo, una
forma di comunicazione ed un modo di distinguersi – e spesso ne ha
accompagnato e sottolineato gli avvenimenti più importanti in una
sorta di affascinante meccanismo.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Durante il fatidico incontro fra il <i>conquistador</i> spagnolo
Hernàn Cortès e l'imperatore degli aztechi (o <i>mexica</i>)
Montezuma II che ebbe luogo l'8 novembre 1519 alle porte della
splendida capitale Tenochtitlàn (la futura Città del Messico), i
due personaggi si scambiarono doni preziosi. <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote3sym" name="sdfootnote3anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">3</span></sup></a>
Cortès dette all'imperatore una rilucente collana <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote4sym" name="sdfootnote4anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">4</span></sup></a>
e Montezuma ricambiò con un monile composto di rare conchiglie rosse
ed otto gamberi a grandezza naturale finemente lavorati in oro.
Probabilmente Montezuma già immaginava come sarebbe andato a finire
quell'incontro, poiché i <i>conquistadores</i> indossavano elmi ed
armature in acciaio, avevano sciabole affilate, archibugi, piccoli
cannoni, cavalli e cani mastini addestrati alla guerra, mentre gli
aztechi vestivano le piume variopinte degli uccelli sacri, erano
armati di asce, frecce e lance con punte di ossidiana <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote5sym" name="sdfootnote5anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">5</span></sup></a>
ed ancora non conoscevano l'uso della ruota. Pochi giorni dopo,
infatti, Montezuma era già prigioniero di Cortès e, a giugno del
1520, era morto insieme ad altre migliaia di <i>indios:</i> tutto
l'oro, l'argento, la giada, gli smeraldi, le perle, i gioielli
rituali e qualsiasi altra cosa rara e preziosa si potesse razziare in
quella terra di conquista – non dimenticando un gran numero di
schiavi – sarebbe stata sollecitamente mandata al di là
dell'oceano. La raffinatezza e la ricchezza dei tesori aztechi – e,
successivamente, di quelli sottratti agli Incas del Perù –
determinò un’evoluzione dell’uso, del gusto e delle forme degli
ornamenti preziosi per tutto il resto del XVI secolo alle corti
europee.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Esiste un'altra collana che ha scandito i momenti più esaltanti
dell'inarrestabile ascesa e la rovinosa caduta di Napoleone
Bonaparte: è la “collana del Re di Roma” che, con la luminosità
dei suoi splendidi e rari diamanti, ha gettato sprazzi di luce su un
periodo storico pieno di colpi di scena e sui suoi maggiori
protagonisti, arrivando fino ai nostri giorni.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Nell'India antica i diamanti più grandi che si trovavano in quelle
miniere erano destinati ai regnanti, mentre le pietre di colore rosso
spettavano ai guerrieri. E' fuori di dubbio che i diamanti hanno
sempre simboleggiato il potere, la ricchezza, lo sfarzo ed anche
l'amore, talvolta. <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote6sym" name="sdfootnote6anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">6</span></sup></a>
Nel corso della storia, tuttavia, le loro vicende si sono spesso
intrecciate con quelle di leggendari spinelli rossi e, non a caso,
sono stati incastonati insieme sulle corone imperiali più importanti
del mondo – come avvenne al cosiddetto “rubino del Principe Nero”
con il Cullinan ed al “rubino Timur” con il Koh-i-noor –
tenendo presente che, in molti casi, a qualcuno tornava utile
confondere il costoso ma piccolo rubino con il grande e più
economico spinello.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Parlando di simboli, quello più diffuso e durevole nei secoli resta
comunque la Croce come il segno supremo di tutta l'era cristiana. Già
destinato da alcuni popoli orientali a traditori, ribelli e
prigionieri di guerra, l'atroce supplizio della crocifissione
cominciò ad essere praticato anche a Roma verso il il 200 a.C. per
punire i rei di brigantaggio e gli schiavi rivoltosi ma non poteva
essere inflitto ad un cittadino romano (<i>civis</i> <i>romanus</i>).
<a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote7sym" name="sdfootnote7anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">7</span></sup></a>
La raffigurazione stessa del Cristo crocifisso era <i>“scandalo per
i Giudei, stoltezza per i Gentili”</i> <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote8sym" name="sdfootnote8anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">8</span></sup></a>
come S. Paolo scrisse nella Prima Lettera ai Corinzi (1,23) ossia
scandalizzava gli Ebrei che non potevano concepire nessuna fragilità
nel Messia e suscitava disprezzo nei pagani poiché la visione di Dio
appeso alla croce era assurda ed irragionevole; quel supplizio,
altresì, intimoriva i neofiti (chi si era appena convertito al
Cristianesimo). <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote9sym" name="sdfootnote9anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">9</span></sup></a>
Perché la Croce diventasse il simbolo universale che tutti
conosciamo, Costantino dovette concedere la libertà di culto ai
cristiani con l'editto del 313 d.C. e convertirsi egli stesso nel 337
sul letto di morte. <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote10sym" name="sdfootnote10anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">10</span></sup></a>
Intorno al 392 Teodosio abolì la pena della croce e, nei secoli
successivi, quest'icona venne così a perdere tutte le sue
connotazioni più negative.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Per ciò che riguarda oreficeria e gioielleria, la Croce segna la
linea di separazione fra l'arte sacra e quella profana, così come fu
stabilito nel codice di Giustiniano redatto verso la metà del VI
secolo. L'oreficeria sacra era, infatti, destinata al clero ed al
culto e faceva parte dell’arredo liturgico: calici e vasi
tempestati di pietre e paste vitree, reliquari ed ostensori
preziosissimi, rilegature di vangeli in smalti policromi non potevano
essere venduti né dati in pegno salvo che servissero per riscattare
i prigionieri <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote11sym" name="sdfootnote11anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">11</span></sup></a>
o per essere fusi e donati al popolo, in qualche modo anticipando di
mille anni l’istituzione dei Gioielli della Corona da parte di
Francesco I, re di Francia. </span>
</div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
Il razionale (dal latino <i>rationale</i>, attinente alla ragione) è
un elemento decorativo in materiali preziosi che ha la funzione di
chiudere sul petto il piviale (dal latino <i>pluvialis</i>), il
paramento sacro con la forma di ampio mantello a semicerchio aperto
sul davanti: oggi poco usato, nell'alto Medioevo era indossato dal
pontefice durante le processioni solenni in caso di pioggia. Questo
gioiello liturgico affonda le sue radici nell'Ebraismo poiché nel
IX-X secolo i papi si arrogavano alcune prerogative che
appartenevano ai sommi sacerdoti dell’Antico Testamento, cioè
insegnare la vera dottrina alla popolazione ed esserne un saggio
giudice. Nel libro dell'Esodo, infatti, è scritto che il Signore
dette a Mosè dettagliate istruzioni su come fabbricare il “pettorale
del giudizio” con incastonate le dodici pietre preziose a
rappresentazione delle dodici tribù d’Israele. Così realizzato,
il pettorale avrebbe guidato il gran sacerdote <a class="sdfootnoteanc" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote12sym" name="sdfootnote12anc"><sup><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;">12</span></sup></a>
del tempio di Gerusalemme nei giudizi più complessi. Nella liturgia
cristiana il pettorale del giudizio è diventato il razionale.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
La gioielleria profana si sviluppò, invece, come ornamento della
persona ed era ad uso esclusivo della nobiltà: solo la famiglia
imperiale ed il suo seguito immediato poteva indossare i gioielli più
sfarzosi, così come solo i finimenti del cavallo dell’imperatore
potevano essere adornati con abbondanza di pietre e perle. Il codice
di Giustiniano, infatti, stabiliva che tutti i gioielli dovevano
essere realizzati esclusivamente dagli orafi di corte ma la
popolazione di Costantinopoli (l'antica Bisanzio, l'odierna
Istanbul), sempre più amante del lusso e del bello, seppe ben presto
ovviare a queste limitazioni e s’ingegnò a creare autonomamente in
casa propria od in laboratori clandestini una gran quantità di
oggetti decorativi fatti con materiali più o meno pregiati. Molto
probabilmente l'ispirazione veniva dalle culture che si erano
sviluppate nei territori limitrofi delle steppe eurasiatiche durante
tutto il primo millennio a.C. Se è, infatti, vero che svariate
culture hanno influenzato lo stile di ori e gioielli creati dai
nomadi o per i nomadi, è altrettanto vero che questi, a loro volta,
hanno influito sugli stili apparsi successivamente in Russia ed in
Occidente, in quel perpetuo “rimescolamento” che è proprio
dell’arte orafa.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">>>>
A prescindere dall’intrinseco valore monetario, l’oro richiama
immediatamente l’attenzione per la sua luminosità e
quest’attrazione è rimasta immutata e fortissima nel corso
plurimillenario della storia dell’uomo. Cionondimeno, le Amazzoni –
guerriere, sacerdotesse, principesse risplendenti di ori e gioielli,
donne talmente vere e reali da sconfinare nella leggenda – seppero
superare il limite monocromatico dell’oro aggiungendo ai loro
monili colore, movimento e suono attraverso l’impiego di paste
vitree e pietre colorate: le Amazzoni furono, insomma, le prime donne
a creare il “gioiello totale”. Nei secoli successivi, queste
ataviche caratteristiche di luce, colore e movimento ritornarono nei
maestosi gioielli delle zarine russe.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Bookman Old Style', serif;">Ed
infine, la bellezza. Forse per farci coraggio in questo nostro mondo
caotico, rumoroso ed impreciso, diciamo <i>“... la bellezza ci
salverà ...”. </i>Sì, quella bellezza che nasce spontanea,
silenziosa, sovrana al conseguimento della perfetta armonia fra
calma, lusso, voluttà e conoscenza, memoria, filosofia.</span></div>
<div align="JUSTIFY" style="font-style: normal; line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-decoration: none;">
<br /></div>
<div align="CENTER" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><br /></span></span></i></span></div>
<div align="CENTER" style="line-height: 150%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify; text-decoration: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Times New Roman';"><span class="Apple-style-span" style="font-style: normal;"><br /></span></span></i></span></div>
<div id="sdfootnote1">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote1anc" name="sdfootnote1sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">1</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Anticamente
l'allegoria della Storia (dal greco </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">historìa</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">, ricerca e
</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">historèin</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">, informarsi) era raffigurata come una donna alata
e maestosa che scrive su un libro appoggiato sul dorso del Padre
Tempo. </span></div>
</div>
<div id="sdfootnote2">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote2anc" name="sdfootnote2sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">2</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">La
problematica della caducità dei gioielli era ben nota al grande
collezionista Guglielmo Gonzaga (1538-1587, terzo duca di Mantova)
che affermò: </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">“... le belle pitture son gemme, non facili ad
esser rubate ne' ad esser mandate da questa a quella mano, come i
rubini e i diamanti ...” </span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">
</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote3">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote3anc" name="sdfootnote3sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">3</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Si
può essere assolutamente precisi riguardo le date e gli avvenimenti
della conquista del Messico da parte degli spagnoli poiché esistono
dei rendiconti di prima mano – come quello redatto da Bernal Dìaz
del Castillo, soldato e cronachista al seguito di Cortès – o
immediatamente successivi – come quello del frate francescano
Bernardino de Sahagùn. Cortès stesso informò scrupolosamente
l'imperatore Carlo V attraverso cinque accuratissime </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Cartas de
Relaciòn </span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">(lettere di relazione) spedite regolarmente fra il
1519 ed il 1525: quella che riporta l'ingresso a Tenochtitlàn ed il
primo incontro con Montezuma è la seconda lettera, datata 30
ottobre 1520.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote4">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote4anc" name="sdfootnote4sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">4</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Non
è chiaro se questa collana fosse composta da perle di vetro, di
zircone o di mare. In quest'ultimo caso sarebbero sicuramente state
pescate nelle acque dell'isola Margarita, sulle coste del Venezuela,
scoperta nel 1498 durante il terzo viaggio di Cristoforo Colombo
verso quelle terre che egli ancora pensava fossero “le Indie”.
</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote5">
<div class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote5anc" name="sdfootnote5sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">5</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">L'ossidiana
è una roccia vetrosa, quindi relativamente fragile, di origine
vulcanica dal caratteristico colore nero lucido usata fin dal
Neolitico per farne superfici taglienti usate come armi ed utensili.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote6">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote6anc" name="sdfootnote6sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">6</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il
termine “diamante” deriva dal greco </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">adàmas</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> (invincibile)
e </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">diaphanès</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> (trasparente) ed è molto simile in tutte le
lingue europee (</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">diamond, diamant</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">, ecc.). Gli equivalenti sono
</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">vairam</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> nell'antica lingua tamil dell'India meridionale e
</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">diamas</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> in tardo latino.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote7">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote7anc" name="sdfootnote7sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">7</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Spartaco,
il gladiatore nato in Tracia, perì in battaglia mentre i seimila
schiavi suoi compagni di rivolta furono crocifissi lungo la via
Appia, da Capua fino a Roma, nel 71 a.C.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote8">
<div class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote8anc" name="sdfootnote8sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">8</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Nella
terminologia giudaico-cristiana, i Gentili (dal latino </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">gentes</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">,
stranieri) erano i pagani.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote9">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote9anc" name="sdfootnote9sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">9</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Saulo
nacque a Tarso (Asia Minore, Turchia) intorno all'anno 8 d.C. da
genitori ebrei, fabbricanti di tende, che beneficiavano della
cittadinanza romana. Anche se non incontrò mai il Messia, si
convertì al Cristianesimo, assunse il nome di Paolo e compì
numerosi viaggi in cui si adoperò per propagare la nuova fede anche
attraverso la diffusione di tredici Lettere che sono uno dei
pilastri della dottrina. Fra le più importanti vi sono le due
scritte (fra il 54 ed il 52 circa) agli abitanti della città di
Corinto, un grande porto del Peloponneso che si affaccia sui mari
Ionio ed Egeo. A causa del suo protratto apostolato missionario,
Paolo fu martirizzato nell'anno 63 circa, ma non sulla croce come
gli altri apostoli Pietro, Andrea e Filippo: poiché era cittadino
romano egli fu decapitato.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote10">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote10anc" name="sdfootnote10sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">10</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">E'
notissima la leggenda del sogno dell'imperatore Costantino secondo
la quale, nella notte prima della battaglia decisiva contro il
rivale Massenzio a Saxa Rubra (sulla riva destra del Tevere presso
Ponte Milvio, il 28 ottobre 312), vide una croce portata da un
angelo che gli annunziava </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">“In hoc signo vinces”</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> (Con
questo segno vincerai). Costantino fece quindi cambiare l'effigie
dell'aquila romana che appariva sui vessilli del suo esercito con
quella della croce e sconfisse Massenzio che, nella ritirata, annegò
nel fiume con il suo esercito.</span></div>
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">In un'altra pia leggenda
diffusasi con molte versioni in contrasto fra di loro, i simboli
della Croce e della regalità sono indissolubilmente legati a
significare la trascendenza della sacralità divina commista al
potere terreno. Si racconta che Elena (ca. 255-335, la locandiera
che fu madre di Costantino, imperatrice e poi santa) verso la fine
della sua vita si sarebbe recata sul Golgota sopra Gerusalemme per
cercare la Vera Croce sulla quale il corpo di Cristo era stato
sacrificato. Dopo averla ritrovata insieme ai chiodi usati per
trafiggerlo, Elena ne trasportò una parte a Roma (basilica di S.
Croce in Gerusalemme) e fece saldare uno dei chiodi nell'elmo da
combattimento del figlio Costantino. Successivamente questo stesso
chiodo sarebbe andato ad ornare la parte interna della Corona
Ferrea, un antichissimo diadema gemmato con il quale furono
incoronati vari re d'Italia, da Berengario nell'anno 888 fino a
Napoleone nel 1805. Oggi è conservata nel Duomo di Monza.</span></div>
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Gli episodi del sogno e della
vittoria di Costantino così come quello dell'Invenzione (dal latino
</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">inventus, </span></i><span style="font-style: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">ritrovamento)
della Vera Croce, appaiono nel monumentale affresco eseguito da
Piero della Francesca nella Cappella Bacci della Basilica di S.
Francesco ad Arezzo verso la metà del XV secolo.</span></span></div>
</div>
<div id="sdfootnote11">
<div align="JUSTIFY" class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote11anc" name="sdfootnote11sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">11</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">A
questo proposito è opportuno ricordare che nel 1527 papa Clemente
VII de' Medici fece fondere molte delle tiare e dei gioielli papali
per raccogliere i 400.000 ducati chiesti come riscatto
dall'imperatore Carlo V che aveva invaso Roma, ossia circa 1400
chilogrammi d'oro fino poiché un ducato pesava 3,5 grammi.
L'episodio è ricordato sia nella Vita (libro I, capp. 38 e 39) sia
nel Trattato dell'Oreficeria (cap. 21) di Benvenuto Cellini, l'orafo
che aveva materialmente eseguito la fusione.</span></div>
</div>
<div id="sdfootnote12">
<div class="sdfootnote">
<a class="sdfootnotesym" href="http://www.blogger.com/blogger.g?blogID=440902576122504781#sdfootnote12anc" name="sdfootnote12sym"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">12</span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">E'
detto </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">cohen </span></i><span style="font-style: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">in ebraico</span></span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">.</span></i></div>
<div class="sdfootnote">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><i></i></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><i></i></span><br />
<i><div align="CENTER" style="display: inline !important; font-style: normal; line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
</i><br />
<div class="sdfootnote">
<i></i></div>
<i></i><br />
<i><div align="CENTER" style="display: inline !important; font-style: normal; line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
</i><br />
<div class="sdfootnote" style="text-align: left;">
<i></i><i></i></div>
<i></i><br />
<i><div align="CENTER" style="display: inline !important; font-style: normal; line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i>Il materiale per questo articolo è tratto dal libro CULTURA DEL GIOIELLO di Guido Giovannini Torelli, La Sapienza Editrice, Roma 2007.</i></span></div>
</i><br />
<div class="sdfootnote">
<i></i></div>
<i></i><br />
<i><div style="font-style: normal; line-height: 24px; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; text-align: left; text-decoration: none;">
<span style="font-family: 'Arial Narrow', sans-serif;"><i>Per contatti: <a href="mailto:culturadelgioiello@hotmail.it">culturadelgioiello@hotmail.it</a></i></span></div>
</i></div>Raffaella De Gennarohttp://www.blogger.com/profile/07370032171466528332noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-440902576122504781.post-41904043936097256492012-02-02T12:47:00.000-08:002012-02-02T12:47:25.353-08:00Teoria delle "Sette Note della Gioielleria" di Guido Giovannini-Torelli.<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Che cos'è e come nasce un gioiello?</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Per rispondere farò un passo indietro di cinquecento anni. In una lettera scritta da Michelangelo Buonarroti all'amico Benedetto Varchi, lo scultore spiega: "</span></span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Io intendo per scultura quella che si fa per forza di levare; quella che si fa per via di porre è simile alla pittura</span></span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">". Per Michelangelo, dunque, l'opera è già dentro il blocco di marmo, ad egli spetta solo rimuovere - levare - la pietra che la ricopre (e questo identico concetto è sempre tenuto ben presente anche da ogni tagliatore di pietre preziose). La pittura, invece, nasce con il porre gli strati di colore. In gioielleria si usano ambedue le tecniche di levare e porre; quando si taglia, si trafora o si lima una lastra d'oro per dargli la sua forma finale, si toglie materia; quando invece si giustappongono i vari elementi atti a formare l'oggetto e s'incastonano le pietre, allora, ovviamente, si aggiunge materia.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Proseguendo nel nostro discorso, è ancora l'arte a venirci in aiuto. Nel 1920 il pittore Paul Klee elaborò una teoria sul colore che accostava i sette colori dell'arcobaleno alle sette note della musica. "</span></span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Il numero sette parve buono a tutti: a conferma di ciò anche nella musica ci sono sette note...</span></span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">" diceva Klee ai suoi studenti della Bauhaus a Weimar.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Poichè il numero sette torna utile anche a noi, in questa sede proverò a formulare una teoria su quali possano essere le "sette note", i sette elementi, della creazione di un gioiello. Quello che segue è un diagramma in forma di piramide (quindi da leggersi dal basso verso l'alto) del quale darò una chiave di lettura molto sintetica.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span><br />
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">SIMBOLI</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Fase proiezione</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">FRUIBILITA'</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">PREZIOSITA'</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">MATERIALI</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Fase esecuzione</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">DISEGNO </span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">RICERCA</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<u><span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">STORIA</span></span></u></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Fase progettazione</span></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Nella creazione di un gioiello vi sono tre fasi principali: progettazione, esecuzione e proiezione. Nella prima <i>fase di progettazione</i> vi sono tre elementi che concorrono in misura uguale allo stimolo creativo: storia, ricerca e disegno.</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">La STORIA - sia essa economica, politica, sociologica od artistica - è il punto di partenza per qualsivoglia itinerario si voglia intraprendere. Essa va di pari passo con la RICERCA dello stile - e, susseguentemente, del mercato - per confluire nel DISEGNO come prima forma di espressione. Il disegno ha dato forma alle idee: adesso abbiamo un progetto.</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">Nella seconda fase, quella della <i>esecuzione</i>, si scelgono i MATERIALI: essi servono da supporto all'oggetto che - per diventare "gioiello" - deve avere due caratteristiche imprescindibili quali la PREZIOSITA' (ovvero il valore intrinseco) e la FRUIBILITA' (cioè la possibilità di indossare l'oggetto).</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">La <i>fase proiezione</i> è quella che investe il subconscio, i SIMBOLI verso i quali il gioiello ci porta: amore e potere, appartenenza e possesso, unicità ed eternità.</span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130;">La piramide non ha termine poichè si evolve nella STORIA e ricomincia da capo, appunto come una scala musicale.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: center;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="color: #4c1130; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Tratto da: "Teoria delle "Sette Note della Gioielleria", elaborata da Guido Giovannini-Torelli, ASJH GIAA, Docente di Sistemi e Tecniche del Settore Gioielleria presso l'Università di Roma La Sapienza</span></div>Raffaella De Gennarohttp://www.blogger.com/profile/07370032171466528332noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-440902576122504781.post-47512640424959208902012-01-29T10:02:00.000-08:002012-02-02T09:38:05.535-08:00Storia del gioiello: dagli inizi ai giorni nostri.<span class="Apple-style-span" style="color: #7a7a7a; font-family: Georgia, Times, serif; font-size: 14px; line-height: 21px;"></span><br />
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-size: 14px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">L’uomo ha sempre cercato, fin dai tempi più remoti, di adornarsi con oggetti la cui rarità o la difficile reperibilità conferivano personalità, importanza e prestigio, nell’ambito di una comunità che esigeva l’istituzione di gradi gerarchici o l’attribuzione di incarichi preminenti. Sembrerà strano, ma l’uomo pensò prima ad adornarsi e poi a vestirsi. L’uomo primitivo, non conoscendo ancora i metalli, comincia ad adornarsi di piume, conchiglie, semi, denti ed ossa di animali legati insieme da fibre vegetali o raccolti in un sacchetto da appendere al collo; foravano ed incidevano materiali come zanne, corna e conchiglie, utilizzando bulini di selce o di ossidiana. Il gioielliere di quei tempi era prettamente un lapidario (tagliatore o levigatore di pietre). Tali oggetti avevano la funzione di ornamento, oltre che di amuleto per infondere coraggio nella caccia. La storia del gioiello è, quindi, la storia dell’uomo, per il quale essi rappresentano un simbolo, una forma di comunicazione, uno strumento per distinguersi. Occorre attendere fino all’Età del Bronzo per trovare l’applicazione di tecniche di lavorazione dei metalli. L’abbellire alcune parti del corpo con alcuni soggetti rispondeva anche al desiderio di proteggersi dalla malattia e dalle forze del male, vale a dire una funzione apotropaica (= funzione esorcizzante, allontana il male e gli spiriti cattivi). Si era in presenza di ornamenti che racchiudevano superstizione, bellezza, magia e potere. Con l’avvento della scrittura, o meglio, da quel periodo in cui l’uomo cerca di tradurre, con segni, immagini e poi con lettere, il messaggio fonetico, termina la fase preistorica e inizia l’interesse dell’uomo verso i minerali di origine alluvionale: l’oro. L’età dell’oro inizia 5000 anni a.C. in Egitto. Per gli egizi l’oro rappresentava la carne di Ra, dio del sole. Molti popoli iniziarono a prender dimestichezza con l’oro: i Maya e gli Incas hanno instaurato un profondo legame tra i loro dei e l’oro. L’uomo trova ben presto il desiderio di ornarsi per motivi religiosi o artistici. Il sacro, il bello e il feticcio si confondono nel gioiello. A Ur, nell’odierno Iraq, fu ritrovato un notevole corredo di importanti gioielli in oro e pietre colorate nella tomba della regina Pu-abi che visse intorno al 2500 a.C. Anche gli Egizi si dedicarono intensamente alla produzione orafa: la tomba di Tutankhamon, il giovane faraone che regnò intorno al 1300 a.C., fu ritrovata piena di oggetti preziosi e bellissimi. Gli stessi egizi inventarono il sistema della fusione a “cera persa”. Una tra le più antiche tecniche di lavorazione è quella della granulazione, iniziata 3000 anni a.C. dai Sumeri e poi sviluppata dagli Etruschi. Si tratta di ornamenti costituiti da piccolissime sfere saldate in modo invisibile sulla superficie dell’oggetto. Questi ultimi svilupparono anche altri due importanti metodi di lavorazione: sbalzo e filigrana… I Romani furono tra i primi a cercare l’oro direttamente nella roccia nelle colonie nordafricane, creando così delle vere e proprie miniere. Individuarono l’oro come un mezzo per finanziare il consolidamento dell’Impero e sostenere le spese di un esercito sempre più grande. La civiltà romana fu la prima ad utilizzare l’anello come segno di fidanzamento oltre alle funzioni di sigillo e talismano. E’ stato storicamente accertato che gli imperatori Nerva, Traiano, Adriano ed Antonino Pio si tramandarono il potere scambiandosi, in successione, un anello con diamanti. Con la caduta dell’Impero romano l’arte orafa non scomparve, anzi rifiorì e si sviluppò rispetto alle cosiddette arti maggiori come la pittura e la scultura. I raffinatissimi orafi bizantini praticavano le tecniche dello sbalzo, cesello ed incisione, intagliavano cammei, applicavano smalti ed incastonavano le pietre, ancora rozzamente sfaccettate. Importante fu l’arte glittica praticata da greci e romani la cui tecnica di lavorazione sfrutta i minerali che presentano diverse stratificazioni di diverso colore e che offrirono la possibilità di ottenere bassorilievi di grande pregio. Le superstizioni e credenze spinsero a possedere gemme che potessero assicurare poteri quasi soprannaturali. Altri oggetti fungevano da talismano. Il più celebre è il ciondolo di Carlo Magno costituito da due zaffiri cabochon trasparenti, tra i quali è stato posto un pezzetto della croce del Cristo. Fino al Medioevo possedere, e quindi indossare, ricchezze era un diritto divino solo dei monarchi. All'inizio del Medioevo si iniziarono ad utilizzare anche pietre d'imitazione, contraffatte o abilmente ricostituite. Venezia s'impose come la capitale del taglio e del commercio dei diamanti. Il grezzo, proveniente dall'India, arrivava nelle botteghe di Rialto, il centro economico della città, dove furono sviluppate nuove tecniche di lavorazione e di taglio. Durante il Medioevo erano soprattutto gli uomini ad adornarsi di gioielli come simboli di potere e ricchezza e come talismani: nel 1250 Luigi IX di Francia (San Luigi) stabilì che solo il re potesse indossare diamanti, poichè riteneva che l'unica donna degna di fare altrettanto era la vergine Maria. Nel 1283 un altro editto francese proibiva ai semplici cittadini di indossare pietre, perle, oro e argento: lo scopo era di abbattere i pagamenti per l'importazione delle gemme da altre nazioni che comportava una perdita di valuta. Nei secoli successivi se ne permise l'uso dapprima alle regine, poi all'alta aristocrazia, ma fu solo nel 1444 che una donna non nobile, Agnés Sorel, osò indossare gioielli in pubblico: un brillante rosa di cinque carati regalatole dal suo amante Carlo VII, re di Francia. E'così che la professione del gioielliere riuscì ad emergere dal vincolo che la legava alla sola produzione di oggetti sacri e di ornamenti reali. Cosimo I de'Medici riservò le botteghe di Ponte Vecchio agli orafi, ai gioiellieri e agli argentieri, dando impulso e prosperità a queste arti. Iniziarono formazioni professionali ben distinte di artisti: battiloro, tiratori, filatori, doratori, scultori, orafi. Si arriva quindi al Rinascimento: il termine indica un periodo fra il XV e il XVI secolo dove tutte le arti rifioriscono in modo straordinario. Si assiste al recupero della tradizione classica ed al rinascere di una nuova concezione nelle arti figurative in cui emerge l'azione ed il pensiero dell'uomo posto al centro dell'universo. Inizia la ricerca degli abbinamenti tra gioiello e abbigliamento dando corso ad un parallelismo di stili, gusti ed evoluzioni. La gioielleria entrò ormai affermata nel mondo dell'arte. Famosi pittori e scultori entrarono da giovani apprendisti nella bottega orafa: Donatello, Botticelli, Ghirlandaio, Brunelleschi. Si afferma la moda della parure, costituita da un completo coordinato di pezzi comprendenti collana, bracciale, orecchini, anello e altro. Uomini e donne indossavano ornamenti preziosi su mantelli, cappelli, corsetti, guanti, pellicce, stivali, else di spade. Alle volte gli abiti stessi, tempestati di perle e pietre legatein oro, diventavano un unico grande gioiello. L'oggetto più apprezzato in quel periodo era il pendente, elemento centrale di grandi collane. Altro oggetto molto in voga era l'orecchino: le acconciature dell'epoca erano orientate a scoprire le orecchie. I pendenti venivano sempre più arricchiti di gemme così da creare dei grappoli a cascata su diversi piani, chiamati GIRANDOLES con riferimento ai lampadari di Versailles. I temi ornamentali erano allegorici, religiosi, mitologici e naturalistici, gli anelli si portavano a tutte le dita delle mani. Nel XVI secolo l'uso dei bracciali si era un poco rarefatto a causa del bordo marginale della manica (solitamente in pizzo) che rendeva difficile il suo impiego, mentre si sviluppò di più nel secolo successivo grazie alle maniche con spacco che permetteva di evidenziare i polsi. Per gli uomini cominciavano ad affermarsi gli orologi da tasca tempestati di gemme e corredati da catene con pietre di vario tipo e preziosissime tabacchiere (= recipiente utilizzato per contenere il tabacco). Nel secolo XVII il veneziano Peruzzi realizza per primo il taglio brillante (58 faccette) dando al diamante maggior splendore rispetto a quello in uso detto Mazarino (32 faccette). Il linguaggio artistico immediatamente successivo al Rinascimento nasce verso l'inizio del XVII secolo e fu definito come "Barocco", un termine di origine spagnola che significa "storto" o "bizzarro". Nasce a Roma, con le sculture e le architetture di Bernini e di Borromini, ma poi si estenderà a tutta l'Europa. Così, come accadde nell'arte gotica, l'architettura influenza fortemente l'oreficeria: le tecniche di lavorazione diventano più agili, lo sbalzo viene usato maggiormente dato che le superfici diventano più ampie. Questo stile sarà documentato da due pittori fiamminghi, Rubens e Van Dyck, che lavorarono molto in Italia, dove ritrassero le donne dell'aristocrazia adornate di gioielli molto raffinati. Vi è anche un grandissimo uso di perle e se ne diffusero anche di false, fabbricate a Parigi. L'esasperazione del Barocco sfocerà, all'inizio del XVIII secolo, nel Rococo, un termine derivante dal francese "rocaille", con cui si definiva la decorazione di grotte e padiglioni in forma di conchiglia che abbondano nei giardini e nelle fontane del castello di Versailles. Il Rococo indica eleganza e raffinatezza estrema ed è caratterizzato da un ritmo curvilineo e fluente. Il suo centro di diffusione è Parigi che viene a sostituire Roma come capitale europea delle arti. Nel 1767 a parigi esistevano ben 314 gioiellieri che operavano anche con pietre false. Con l'avvento della rivoluzione l'importanza del gioiello si adeguò ai tempi, orientando la produzione verso oggetti in oro con smalto e perle, trascurando i diamanti perchè ritenuti poco "democratici". Nel 1837 si introdussero nuovi materiali e tecniche artigianali, tra queste vi è la Placcatura, ideata dall'italiano Brugnatelli, che permise di ricoprire ogni oggetto di una sottile pellicola d'oro. Furono migliorate le produzioni delle imitazioni delle gemme introducendo nuovi composti trovati da Joseph Strasser. La regina Vittoria ebbe una gran passione per i gioielli di tipo "sentimentale" che, dopo la morte del principe consorte Alberto, si trasformarono in quelli da lutto. A tal scopo fu utilizzato il giaietto (nera e compatta varietà di lignite) e lo smalto nero. Ritornò la tradizione di mettere la ciocca di capelli della persona cara nell'apposita custodia a ciondolo o a spilla. Nel 1870 la scoperta dei giacimenti diamantiferi sudafricani creò una nuova atmosfera quasi a credere che i diamanti fossero alla portata di tutti. L'inglese Cecil Rhodes regolò questa nuova marea di diamanti e fece in modo che, con la creazione della De Beers, buona parte di essa si riversi sul mercato di Londra. Le sue teorie, tendenti a monopolizzare il commercio del grezzo, furono adottate dalla famiglia Oppenheimer che è alla guida della società da quattro generazioni. Vennero create montature dove il metallo fu reso meno visibile a vantaggio delle gemme. In questo periodo Fabergè si ingrandisce a Sanpietroburgo, a Parigi Cartier inizia a svilupparsi e poi si affiancarono anche Van Cleef & Arpels, Chaumet, Mauboussin, Garrard a L</span></span></span></span></em><em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;">ondra, Tiffany a New York e Castellani a Roma. Alla fine del secolo nacque l'Art Nouveau, giudicata uno stile decadente, con motivi floreali e animali realizzati con smalti di varie cromie. L'Art Nouveau si espande in tutta Europa: fu chiamato così in Francia dal nome di un atelier di arredamento a Parigi - la Maison de l'Art Nouveau di Siegfried Bing nel 1895 - mentre a Londra prende il nome da un negozio simile aperto anni prima da Mr. Arthur Liberty in Regent Street dove ancora esiste e prospera. Ora si da molta più importanza al disegno dell'involucro con pochissime pietre, che hanno in questo modo più risalto. Simbolismo, astrattismo ed asimmetria diventano i dettami del nuovo stile. Gli interpreti principali saranno Lalique, Fouquet, Vever, Mucha, Wolfers, Tiffany. Questo stile però finirà con lo scoppio della prima Guerra Mondiale. Nota negli anni venti, l'Art Decò realizza un nuovo modo di esprimere l'arte: le linee morbide e armoniche dell'Art Nouveau vengono sostituite da forme geometriche legate al Cubismo. Negli anni successivi non esiste più un susseguirsi di stili ma un'alternanza di mode che offrono il gioiello chiamato "bianco" perchè realizzato in platino o in oro bianco con diamanti. Di pari passo con lo sviluppo della tecnologia, le forme si fanno più stilizzate, astratte, simmetriche, meno figurative, molto eleganti. I maggiori esponenti di questo nuovo stile erano Raymond Templier, Jean Fouquet e Jean Desprès. Intorno al 1930 Luis Boucheron ricevette da un maragià indiano sei bauli pieni di pietre preziose dal valore inestimabile: egli usò questo "tesoro" per creare una collezione con giochi cromatici, linee rette, parallele, concentriche e circolari, ispirate all'arte cubista. Nel secondo dopoguerra nacque un nuovo fenomeno chiamato Gioiello d'Artista, che impegna i maggiori pittori e scultori dell'epoca alla realizzazione di monili preziosi nei quali infondono la forza espressiva del loro linquaggio. Gioielli di questo tipo non sono da considerarsi ornamenti per il corpo, bensì "arte da indossare". <span class="Apple-style-span" style="color: #2a2a2a; font-family: 'Segoe UI', Tahoma, Verdana, Arial, sans-serif; font-size: 13px; font-style: normal; line-height: 17px;"><em style="font-style: italic; line-height: 17px;"><span style="font-size: small; line-height: normal;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;">Oggi la moda va alla costante ricerca del nuovo, dell'originalità e della firma. Nel produrre un gioiello si seguono due direttive: o si ha già il disegno e si devono quindi procurare le pietre ed i materiali per la sua realizzazione, oppure si hanno le pietre e si cerca la soluzione più idonea alla tipologia del materiale a disposizione. Naturalmente le grandi capitali del mondo - New York, Londra, Parigi, Mosca, Pechino, Parigi ed anche Roma e Milano - hanno il maggior numero di negozi lussuosissimi di vendita di gioielli al dettaglio.</span></span> </span></em></span>L'Italia è tra i maggiori produttori ed esportatori mondiali di gioielleria.</span></span></span></span></em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></span></span></em></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></span></span></span></em></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuwLSODSupbxnZjTwrqbpgp_QbVnyGxnISj7A2yx0xf4Sat70FJQ6Tox447tYqx__zLo_s5YFZGO8FR1_X_yLNs0pi9dTaBsJEApJBxvRY_ReWakqNmS0Y712EGRq7zspF6iQFwF-r-r6h/s1600/14946.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="234" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuwLSODSupbxnZjTwrqbpgp_QbVnyGxnISj7A2yx0xf4Sat70FJQ6Tox447tYqx__zLo_s5YFZGO8FR1_X_yLNs0pi9dTaBsJEApJBxvRY_ReWakqNmS0Y712EGRq7zspF6iQFwF-r-r6h/s320/14946.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Tesoro di Tutankamon.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFklpSU8IF_HNX8dZqeQpk2X8CUH6MJR0Pc7ynMMLFBJN2Qm7zVuwimxMDlvJkbhdHYEOpA-7TR24xh4KKTFuqfWKdoXpcgnJmSXaZ4HRSeB9WfO9JonND7hDFNphUraYMXEjJNDlpVrHU/s1600/25648g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="242" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFklpSU8IF_HNX8dZqeQpk2X8CUH6MJR0Pc7ynMMLFBJN2Qm7zVuwimxMDlvJkbhdHYEOpA-7TR24xh4KKTFuqfWKdoXpcgnJmSXaZ4HRSeB9WfO9JonND7hDFNphUraYMXEjJNDlpVrHU/s320/25648g.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Fibula etrusca con granulazione (sec. VII a.C.)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6cpJxn15UvwN-uEXFUxDI9XjCQdnwCFsLbt5xHI8fzJ4pFHvZMTdd2iNB7pBeb8lDzDN5UGdSzp2sbDORwrAu9E21jjuVXRmmzU6cJy-6h9uoHK3KNGc8m5bbwEhFGGHrTucYR7_2q2u2/s1600/images-8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6cpJxn15UvwN-uEXFUxDI9XjCQdnwCFsLbt5xHI8fzJ4pFHvZMTdd2iNB7pBeb8lDzDN5UGdSzp2sbDORwrAu9E21jjuVXRmmzU6cJy-6h9uoHK3KNGc8m5bbwEhFGGHrTucYR7_2q2u2/s400/images-8.jpg" width="281" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Talismano di Carlo Magno con al centro due zaffiri<br />
ovali contrapposti che racchiudono un pezzo di legno della croce. <br />
Montatura in oro.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg79T4M2VKKC84kgm4YNX8c33Sn4pefScR2XrEGXpgjc1heKRhBSI1sqULm_spAr1GYIblZmNMkECxe9kQ0qUj9ZtyKja-phap2fLGFV5KytNqCFGll0EG5ldUTOjbSk36___kKOEi1wD62/s1600/images-11.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg79T4M2VKKC84kgm4YNX8c33Sn4pefScR2XrEGXpgjc1heKRhBSI1sqULm_spAr1GYIblZmNMkECxe9kQ0qUj9ZtyKja-phap2fLGFV5KytNqCFGll0EG5ldUTOjbSk36___kKOEi1wD62/s320/images-11.jpg" width="239" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Arte glittica: cammeo di Augusto.</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlcFII6IAcqU_fPmjyDBaNn9NLoxXL6XI5cbeEBvvHvs1j8566r5OEtDfQLh0247t8AbOI8u3H_Tej0R7ObLijtN162Dg6HX3cGuWfmp8O9esVhaZ25CxxW8_Y-4RaarOyUFH41QKHuCcL/s1600/images-10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlcFII6IAcqU_fPmjyDBaNn9NLoxXL6XI5cbeEBvvHvs1j8566r5OEtDfQLh0247t8AbOI8u3H_Tej0R7ObLijtN162Dg6HX3cGuWfmp8O9esVhaZ25CxxW8_Y-4RaarOyUFH41QKHuCcL/s320/images-10.jpg" width="236" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pendente in oro e smalti con diamanti, rubini e perle: <br />
gioiello di Canning (fine XVI sec.)<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv6N-6GNcxJAB1mF0XhkD__bxON_oM3tTp6Ayr-FBNi1FuB_-E13L3qFsp43vDnHY8m7E90tMTd6GKQ7GRqlLylADWUx-WRpazovirsrxpplkcokDUFpvf4Wfqdm-N7F7aK1fwHQncZBx3/s1600/images-9.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhv6N-6GNcxJAB1mF0XhkD__bxON_oM3tTp6Ayr-FBNi1FuB_-E13L3qFsp43vDnHY8m7E90tMTd6GKQ7GRqlLylADWUx-WRpazovirsrxpplkcokDUFpvf4Wfqdm-N7F7aK1fwHQncZBx3/s320/images-9.jpg" width="264" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Collana firmata Lalique Renè, 1890 circa. <br />
Perle naturali da 2,90 a 3,40 mm. Montatura in oro.</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-size: 14px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><br /></span><br />
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 17px;"><span style="line-height: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Bibliografia: </span></span></span></span></span></div>
</div>
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 17px;"><span style="line-height: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Guido Giovannini Torelli CULTURA DEL GIOIELLO La Sapienza Editrice, Roma 2007 - Per contatti: </span></span></span></span><span style="line-height: 17px;"><a href="mailto:culturadelgioiello@hotmail.it" style="cursor: default; line-height: 17px; text-decoration: underline;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">culturadelgioiello@hotmail.it</span></span></span></a></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"></span></span></span></span></em></div>
<em style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; vertical-align: baseline;"></span></span></span></span></em></div>
<div style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-color: transparent; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; border-bottom-width: 0px; border-color: initial; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-style: initial; border-top-width: 0px; font-size: 14px; margin-bottom: 15px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; outline-color: initial; outline-style: initial; outline-width: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline;">
<div style="text-align: left;">
<span class="Apple-style-span" style="line-height: 17px;"><span class="Apple-style-span" style="color: #073763;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'Helvetica Neue', Arial, Helvetica, sans-serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Sergio Cavagna LA STORIA DEL GIOIELLO, rassegna n.18, anno 2004/2005</span></span></span></span></div>
</div>Raffaella De Gennarohttp://www.blogger.com/profile/07370032171466528332noreply@blogger.com0